Il Notariato presenta i Registri pubblici sussidiari digitali

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Garantire la conoscibilità da parte dei cittadini e di altri soggetti qualificati di informazioni e documenti oggi difficilmente reperibili, attraverso il notaio, per trovare più facilmente le designazioni degli amministratori di sostegno, le procure e i testamenti olografi depositati fiduciariamente. È questo il nuovo progetto dei “Registri pubblici sussidiari digitali”, che sarà presentato oggi, 16 giugno a Torino, in occasione del convegno “Atto notarile informatico: cosa cambia?”, organizzato dal Consiglio Nazionale del Notariato e dalla Fondazione Italiana del Notariato.

Il progetto del Notariato prevede la creazione di una nuova piattaforma informatica di archiviazione delle informazioni relative ad alcune attività notarili per le quali oggi non sono previste forme di pubblicità legale, permettendo la creazione di registri delle designazioni degli amministratori di sostegno, delle procure e dei testamenti olografi depositati fiduciariamente. In una eventuale seconda fase questi registri potrebbero essere estesi ad altre informazioni - qualora non disciplinate dal legislatore - come i contenuti dei patti di convivenza e delle disposizioni di fine vita, il tutto in chiave sussidiaria rispetto ai Pubblici Registri Nazionali.
 
La procedura di alimentazione, gestione e tenuta di tali registri non sarebbe altro che un’estensione dell’attività che i notai, come pubblici ufficiali delegati dallo Stato, compiono già quotidianamente. La maggior parte degli atti notarili, infatti, sono destinati ed essere inseriti nei Registri Pubblici: immobiliari, societari, dello stato Civile che permettono di garantire affidabilità e sicurezza delle transazioni economiche avendo un impatto fondamentale non solo sui soggetti direttamente coinvolti, ma più in generale sui terzi (banche, creditori) e sulla intera collettività.
 
“La presenza di registri affidabili rappresenta oggi un elemento essenziale per un sistema economico efficiente”, - ha spiegato Giampaolo Marcoz, Consigliere Nazionale del Notariato - “Per il Paese è un elemento imprescindibile in chiave di competitività internazionale: non a caso è valutato positivamente dalla Banca Mondiale per la classifica doing business. Questa nuova iniziativa del Notariato rappresenta una ulteriore garanzia di accesso ai propri diritti fondamentali come l’identità, la libertà personale, la proprietà, la libertà testamentaria, rendendo più fruibili diritti garantiti dalla nostra Costituzione”.
 
“L’informatizzazione dell’attività notarile - ricorda Michele Nastri, Presidente della Notartel Spa (società informatica del Notariato) - è un percorso avviato nel 2001 su cui il Notariato ha investito più di 18 milioni di euro solo negli ultimi dieci anni mettendo in rete i circa 5 mila studi notarili tra loro e con la Pubblica Amministrazione, attraverso la RUN (Rete Unitaria del Notariato). Nel 2002 è stata completata l’informatizzazione dei registri pubblici societari e nel 2012 quella del registro immobiliare. Nel 2013 sono state lanciate le aste telematiche notarili, attraverso la RAN. L’atto pubblico informatico è realtà e, attraverso una struttura dedicata per la conservazione digitale degli atti, dal 2013 al 2016 sono stati archiviati circa 6 mila atti.”

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