Biotestamento, il Vademecum del notariato

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Il cuore della legge n. 219/2017 è l’introduzione della disciplina delle Disposizioni Anticipate di Trattamento - DAT con le quali le persone possono dare indicazioni sui trattamenti sanitari da ricevere o da rifiutare nei casi in cui si trovassero in condizioni di incapacità.

Le DAT si possono manifestare per Atto pubblico notarile, Scrittura privata autenticata dal notaio o Scrittura privata semplice consegnata personalmente all’Ufficio dello Stato Civile del Comune di residenza del disponente o anche attraverso una videoregistrazione o altro dispositivo che consenta di comunicare. L’atto non sconta nessun tipo di imposta (di registro, di bollo) né tassa o diritto.
 
La legge notarile prevede la possibilità di stipulare l’atto in presenza di due testimoni  e che la persona acquisisca preventivamente adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle proprie scelte che si possono revocare o modificare in qualunque momento utilizzando la stessa forma con cui sono state rilasciate o, quando motivi di urgenza o altra impossibilità, non consentano di rispettare la stessa forma simmetrica, mediante dichiarazione verbale o videoregistrazione raccolta da un medico sempre alla presenza di due testimoni.
 
La DAT viene inserita in un registro comunale (ove già istituito) o in un registro sanitario elettronico su base regionale, ove le Regioni abbiano istituito una modalità telematica di gestione della cartella clinica. In tal caso il disponente ha la scelta se far pubblicare copia della DAT ovvero lasciare solo indicazioni di chi sia il fiduciario o dove siano reperibili in copia.
 
Al momento manca una Banca dati a livello nazionale, tuttavia la legge di Bilancio per il 2018 stanzia 2 milioni di euro per un registro nazionale.
 
Il Consiglio Nazionale del Notariato ha diffuso un primo vademecum per informare il cittadino sulle novità in materia.